venerdì 21 marzo 2014

Piccoli Spazi Politici

Grandi opere, Grandi Capitali, Grandi Eventi, Grandi Rendite, Grandi Manovre… Questa “Europa dei Grandi” strappa dal territorio la quotidianità piccola e minuta, relegandola in spazi comuni sempre più degradati e inefficienti, incanalandola in spazi e situazioni privati, sotto il controllo di pochi. Abbiamo sessantacinque giorni per cogliere l'opportunità di smontare e ricostruire questa Europa, per smontare e ricostruire questa Italia.

Questo hanno sottolineato ieri Domenico Finiguerra e Nicoletta Dosio, all’incontro organizzato dal Comitato Magentino-Abbiatense per " L'Altra Europa con Tsipras".

Difficile, oggi, parlare di programmi politici in maniera adulta.
Eppure Domenico ci riesce. Senza giri di parole, senza arzigogoli. Parla di temi e politiche vere, concrete, possibili.
Parla da adulto agli adulti.
Senza slogan che augurino paternale serenità.
Senza slogan che incitino alla rivolta infantile.

Riportare i cittadini alla politica significa costruire una “cittadinanza politica”, una cittadinanza attiva nel quotidiano, fatta anche di spazi comuni gestibili dalle persone “piccole” e non solo dai Grandi Enti.

Fatta anche di persone possono gestire negozi e attività nelle piazze e nelle periferie.
Non solo di grandi sistemi di distribuzione o grandi servizi.

Fatta anche di persone che possono contare su più trasporto locale.
Non solo di grandi ferrovie transcontinentali.

Fatta anche di persone che possono prendersi cura del territorio con piccole opere di riassetto.
Non solo di grandi opere che il territorio lo trasformano in mera rendita.

Fatta anche di persone che possono gestire reti energetiche produttive.
Non solo di grandi sistemi che l’energia la importano, la trasformano e la monopolizzano.

Fatta anche di persone che si riconoscono reciprocamente il diritto ad esser quello che sono.
Non solo di grandi paure restrittive e pensieri di uniformità sociale.

Fatta anche di persone che “hanno bisogno” e possono rivolgersi a servizi sociali, scolastici e sanitari adeguati, creativi e funzionali.
Non solo di persone disperate che trovano punti di riferimento fittizi o criminosi.

Questa è l’Altra Europa immaginata e voluta da questo movimento.
Questa è l’Altra Europa nella quale voglio credere anch’io.

Un’Europa capace di essere piccola, creativa, comune e quotidiana.

Un’Europa che riempia in modo fecondo gli spazi di vita lasciati vuoti dalle Grandi Opere, dalla Grande Distribuzione, dalle Grandi Rendite e colmate di cemento, di mafie, di servizi privati, di alternative criminose e slot-machine.

La lista "Un'Altra Europa con Tsipras" ha bisogno 150.000 firme in meno di sessanta giorni.
Cercate i banchetti: firmate e fate firmare.




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