giovedì 16 maggio 2013

In un giorno di pioggia







Ho baciato il mio amore con l'alba. Ho fatto colazione col Manifesto. Mi son spaccato la schiena con i frigoriferi. Ho bestemmiato l'umido dei vestiti bagnati dalla pioggia. Ho studiato la globalizzazione con gli occhi di una quindicenne. Ho discusso di rabbia preoccupazioni e genitori assenti o distruttivi. Ho chiacchierato di dove cominciano i percorsi virtuosi e di dove si chiudono i cerchi della vita. Ho mentito a me stesso sbuffando per un sopralluogo in palude sotto la bufera, per poi trovarmi a saltare nelle pozzanghere e nei ruscelli in piena, col mio solito sorriso melone. Ho ricevuto in regalo un piatto di risotto coi funghi servito in una forma di grana. Ho sentito l'amore e la solitudine. Ho discusso di quali intelligenze manchino al turista insubre quando visita la sua terra. Ho aspettato che un treno passasse, scrivendo il mio giorno e sognando la mia notte: ciondolante a bordo d'una foglia lungo un ruscello in piena.




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